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Lazio - Bagnoregio
Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio, soprannominata “la città che muore”, è uno dei borghi più affascinanti e poetici d’Italia. Arroccata su un fragile sperone di tufo e argilla che nei secoli è stato eroso da frane e agenti atmosferici, appare oggi come un luogo sospeso nel tempo, raggiungibile solo attraverso un suggestivo ponte pedonale che sembra condurre in un’altra dimensione.
Fondata dagli Etruschi più di 2.500 anni fa, Civita conserva ancora un impianto medievale intatto: vicoli stretti, archi in pietra, case in tufo e piazzette che raccontano una storia fatta di isolamento e resilienza. Al centro del borgo si apre la Piazza San Donato, con la chiesa omonima che custodisce un prezioso crocifisso ligneo del Quattrocento.
Oltre alla bellezza architettonica, ciò che colpisce è l’atmosfera sospesa: il borgo conta pochissimi residenti stabili, ma vive grazie al turismo e alle iniziative culturali che lo hanno reso celebre a livello internazionale. Una curiosità è che lo scrittore Bonaventura Tecchi, originario della zona, definì Civita “un paese da favola” e contribuì a diffonderne la fama nel Novecento.
Dal belvedere si gode uno dei panorami più spettacolari del Lazio: calanchi e formazioni argillose che sembrano un paesaggio lunare circondano la rupe, accentuando la sensazione di trovarsi in un luogo unico.
Oggi Civita di Bagnoregio è candidata a diventare Patrimonio Mondiale UNESCO, simbolo della fragilità e della bellezza dei borghi italiani. Visitarla significa fare un salto indietro nei secoli, tra silenzi, pietra e un paesaggio che incanta l’anima.